Appunti dal liceo Artistico anni ’80
La funzione del disegno:
è quella di rappresentare figure con segni visibili su carta, tavola e simili. Attraverso il segno si attua un bisogno di definizione, di collocazione, di riscontro, di misura con la realtà, di conferma e valutazione della stessa.
Attraverso il segno si intesse la traduzione della propria visione, il modo di tradurre la visione del segno, il modo formale in cui si esplicherà sarà collegato e influenzato in parte, dalle informazioni culturali, dal momento storico e dall’elaborazione dell’apporto creativo personale.
La rappresentazione può essere eseguita con diverse tecniche:
- con inchiostro di china,
- acquatinta,
- a matita di grafite comune,
- a sanguigna,
- a pastello,
- a pennello,
- a carboncino.
Disegni a pastello
su carta da pacchi bianca semiruvida
Disegni a matita, carboncino e sanguigna
su carta da pacchi bianca semiruvida
Al chiaroscuro: se con graduata disposizione e distribuzione di ombre e di luce da ai soggetti l’aspetto di rilievo.
A macchia: se le immagini sono rappresentate con macchie di differenti intensità che ne riproducono gli elementi principali (immagini non ancora perfettamente adatte alla spiegazione).
A schizzo: quando il disegno è di primo getto abozzato a linee generali con accenni di ombreggiatura. Si esegue quasi sempre in condizioni di scarsa disponibilità di tempo per riprese in movimento o per bloccare sulla carta l’immagine-impressione di un movimento.
Il disegno da studio: completo di tutti gli elementi.
Colloca la figura rappresentata attraverso le linee di costruzione, procede attraverso una schematizzazione a forme geometrizzanti per afferrare meglio i rapporti tra elementi costituenti la forma e le forme. Nell’ultima fase si completa con le ombreggiature, per dare risalto alla prospettiva e creare l’aspetto di rilievo.